Dieta BARF: benefici, rischi e come bilanciare correttamente gli alimenti crudi
Cos’è la dieta BARF?
L’acronimo BARF è stato coniato dal veterinario australiano Ian Billinghurst negli anni ’90 e sta per “Bones And Raw Food” o, in una forma più recente, “Biologically Appropriate Raw Food”. L’idea di base è che il cane, discendente del lupo, si sia evoluto per digerire prede crude: carne, ossa, organi, piccole quantità di vegetali fermentati contenuti nello stomaco delle vittime. I sostenitori ritengono che i mangimi industriali, spesso ricchi di cereali e cotti ad alte temperature, compromettano la salute del cane. La BARF punta quindi a riavvicinare l’animale a un regime “ancestrale”, privilegiando ingredienti freschi e non trattati.
Benefici potenziali della dieta BARF
- Migliore digeribilità: l’assenza di amidi complessi riduce fermentazioni e flatulenza;
- Feci più compatte: il minor residuo rende l’evacuazione più semplice e riduce l’odore;
- Pelo e cute più sani grazie all’alto apporto di acidi grassi omega-3 e zinco;
- Salute dentale: la masticazione di ossa carnose aiuta a rimuovere il tartaro in modo meccanico;
- Maggiore vitalità: una dieta ricca di micronutrienti biodisponibili può sostenere il metabolismo e la muscolatura.
Molte di queste evidenze si basano su casistiche limitate; la ricerca scientifica è ancora in corso e i risultati vanno interpretati con cautela.
Rischi e criticità da considerare
- Squilibri nutrizionali: eccessi di fosforo, carenze di calcio, iodio, vitamina D e oligoelementi essenziali sono frequenti nelle ricette casalinghe improvvisate.
- Patogeni: carne e frattaglie crude possono veicolare Salmonella, Listeria, E. coli o parassiti; il cane può ammalarsi e divenire portatore, contaminando l’ambiente famigliare.
- Frammenti ossei: ossa cotte o troppo secche possono scheggiarsi, causando ostruzioni o perforazioni gastrointestinali.
- Requisiti logistici: servono freezer capienti, rotazione delle scorte e rigide procedure igieniche per scongiurare contaminazioni crociate in cucina.
- Categorie a rischio: cuccioli, cagne gestanti/allattanti e cani con patologie croniche richiedono protocolli personalizzati o l’esclusione della BARF.
Come bilanciare correttamente gli alimenti crudi
Una formula orientativa prevede: 70 % componenti animali carnose (muscolo, trippa verde, cuori), 10 % ossa carnose crude, 10 % frattaglie (fegato, rene, milza), 5 % verdure fibrose (zucchine, spinaci, zucca) e 5 % frutta a basso indice glicemico (mela, mirtilli). A ciò si aggiungono uova intere 1-2 volte a settimana, pesce azzurro crudo o leggermente scottato per l’omega-3 e integratori mirati (olio di salmone, lievito di birra, alghe Kelp per lo iodio). Gli apporti calorici vanno tarati sul fabbisogno del singolo cane insieme a un veterinario nutrizionista.
Esempio di menu settimanale bilanciato
Giorno | Pasto | Dettaglio |
---|---|---|
Lunedì | Mattina | Tacchino macinato 200 g + Zucchine 20 g |
Sera | Ali di pollo 150 g + Fegato bovino 30 g | |
Martedì | Mattina | Manzo magro 180 g + Carote 15 g + Olio di salmone 2 g |
Sera | Trippa verde 200 g + Mela 20 g | |
Mercoledì | Mattina | Sgombro crudo 100 g + Cuore di pollo 80 g |
Sera | Coscia di coniglio 170 g + Spinaci 15 g | |
Giovedì | Mattina | Uovo intero + Bietola 15 g + Carne di cavallo 150 g |
Sera | Ali di pollo 150 g + Reni ovini 30 g | |
Venerdì | Mattina | Tacchino macinato 200 g + Zucca 20 g |
Sera | Trippa verde 180 g + Mirtilli 15 g | |
Sabato | Mattina | Agnello trita 160 g + Carote 15 g |
Sera | Ali di pollo 150 g + Milza bovina 25 g | |
Domenica | Mattina | Salmone crudo 100 g + Manzo magro 80 g |
Sera | Uovo intero + Coscia di coniglio 170 g + Broccoli 15 g |
Quantità riferite a un cane adulto di 20 kg con attività moderata (circa 2,5 % del peso corporeo in alimento crudo al giorno). Adattare le dosi con il veterinario.
Consigli per la sicurezza alimentare
- Catena del freddo: acquistare da fornitori affidabili, trasportare con borse termiche e congelare subito a –18 °C.
- Scongelamento controllato: in frigorifero per 12-24 h; evitare il microonde.
- Superfici separate: coltelli e taglieri dedicati al cibo del cane; lavare subito dopo l’uso.
- Mani pulite: indossare guanti monouso o lavarsi accuratamente.
- Rotazione degli ingredienti: alternare specie animali e vegetali per coprire l’intero spettro di micronutrienti.
Quando evitare o modificare la BARF
Non tutti i cani sono candidati ideali. Nei cuccioli la velocità di crescita rende pericoloso ogni squilibrio calcio/fosforo; servono piani calibrati settimanalmente. Nei soggetti con pancreatite cronica o insufficienza renale l’alto contenuto proteico e fosforico può aggravare la patologia. Anche in caso di chemioterapia o di terapie immunosoppressive è prudente sospendere la BARF, riducendo l’esposizione a patogeni. In tali situazioni si può optare per diete commerciali “RAW-ready” pastorizzate a pressione (HPP) o per diete casalinghe cotte bilanciate.
La dieta BARF può offrire numerosi vantaggi in termini di appetibilità, qualità degli ingredienti e salute dentale, ma solo se progettata con rigore scientifico e gestita con standard igienici elevati. Carenze nutrizionali e contaminazioni sono rischi reali che impongono la collaborazione con professionisti esperti in nutrizione veterinaria. Prima di cambiare alimentazione, valutate lo stato di salute del vostro cane, analizzate costi e logistica e pianificate controlli periodici. L’obiettivo non è seguire una moda, ma garantire al nostro compagno a quattro zampe una vita lunga e in pieno benessere.