Dieta BARF per gatti anziani: rischi, benefici e bilanciamento minerale
L’importanza di adattare l’alimentazione all’età felina
Con il passare degli anni il metabolismo del gatto rallenta, la massa muscolare tende a ridursi e la funzionalità renale
diventa più vulnerabile a squilibri elettrolitici. L’approccio BARF, basato su carne cruda, ossa polpose e organi,
può risultare appetibile e digeribile, ma solo se formulato tenendo conto dell’aumento del fabbisogno proteico di
alta qualità e della ridotta tolleranza a eccessi di fosforo. Prima di sostituire un mangime commerciale senior con
una dieta cruda, è essenziale consultare un veterinario nutrizionista per individuare eventuali patologie subcliniche
(insufficienza renale, ipertiroidismo, osteoartrite) che richiedono modifiche personalizzate.
Benefici potenziali della dieta BARF negli anziani
Quando correttamente bilanciata, la BARF può offrire diversi vantaggi:
- Miglioramento dell’appetito e maggiore palatabilità, utile nei gatti che mostrano calo della fame tipico dell’età.
- Proteine altamente biodisponibili che sostengono la massa muscolare magra e contrastano la sarcopenia.
- Minor contenuto di carboidrati rispetto a molte crocchette, contribuendo a stabilizzare la glicemia nei soggetti
predisposti al diabete mellito. - Maggiore idratazione grazie all’elevata umidità delle carni crude, un fattore positivo per la salute renale.
I rischi potenziali e come mitigarli
La preparazione casalinga comporta pericoli da non sottovalutare:
- Contaminazione batterica (Salmonella, Campylobacter) con rischio sia per il gatto sia per i conviventi umani
immunodepressi. - Fratture dentali o ostruzioni gastrointestinali causate da ossa troppo dure o grandi.
- Squilibrio minerale, in particolare rapporto Ca:P alterato che può indebolire lo scheletro già compromesso da osteopenia.
- Carenze vitaminiche (ad es. taurina, vitamina D) se l’integrazione non viene calcolata con precisione.
L’adozione di tecniche di abbattimento a -20 °C per almeno 72 ore, la scelta di tagli sicuri
(ali di pollo polpose, colli di tacchino tritati) e l’uso di premix minerali approvati dal veterinario riducono
drasticamente tali problematiche.
Bilanciamento minerale: calcio, fosforo e non solo
Nei gatti anziani il rapporto ottimale calcio/fosforo dovrebbe restare fra 1,1 : 1 e 1,3 : 1.
Ossicini commestibili macinati (es. colli di pollo) forniscono calcio naturale, ma è spesso necessario
aggiungere citrato di calcio per compensare i tagli di carne rossa, ricchi di fosforo. Anche magnesio, potassio
e sodio vanno monitorati: livelli eccessivi di sodio possono aggravare l’ipertensione felina,
mentre il potassio subnormale è collegato a perdita di massa muscolare. Analisi periodiche del profilo biochimico
(urea, creatinina, fosfatasi alcalina) aiutano a correggere la formula prima che insorgano complicazioni.
Come introdurre la BARF in modo sicuro e graduale
Il cambio dieta dev’essere progressivo nell’arco di 10–14 giorni: iniziare con il 20 % di BARF e aumentare
di un ulteriore 20 % ogni tre giorni, osservando feci, appetito e livello di attività. È consigliabile
impiegare un unico tipo di proteina ad alta digeribilità (pollame) nelle prime due settimane, inserendo
varietà come coniglio o tacchino solo dopo la stabilizzazione gastrointestinale. La supplementazione
con olio di salmone (EPA +DHA) supporta la funzione cognitiva e riduce l’infiammazione articolare.
Monitoraggio e controlli veterinari
Un esame ematochimico completo ogni sei mesi è raccomandato nei soggetti senior BARF-fed. Il veterinario
valuterà peso corporeo, condizione corporea (BCS) e muscolare (MCS), nonché parametri renali
(SDMA, UPC) per individuare precocemente anomalie. Tenere un diario alimentare dettagliato
permette di correlare rapidamente eventuali sintomi (vomito, diarrea, perdita di peso) alla composizione
delle razioni quotidiane e di intervenire con aggiustamenti mirati.
Conclusione: La dieta BARF può rappresentare un’opzione nutrizionale efficace per il gatto anziano,
a condizione che sia formulata da un professionista, igienicamente sicura e costantemente monitorata.
Il bilanciamento minerale corretto riduce il rischio di osteodistrofia, mentre l’elevata qualità proteica
sostiene la salute muscolare. Prima di intraprendere questo percorso, è imprescindibile
discutere il piano con il proprio veterinario di fiducia e programmare controlli periodici: solo così
il gatto senior potrà trarre i massimi benefici riducendo al minimo i rischi.